Se c’è un gruppo che dal 1994 ad oggi ha saputo creare una vera e propria rivoluzione sonora, un nuovo modo di muovere e concepire la musica, quello è i Tre Allegri Ragazzi Morti.
Mischiare le carte in tavola è tra gli ingredienti vincenti della band anticonformista che ha saputo fare dell’essere estroso il proprio marchio di fabbrica.
Davide Toffolo, Enrico Molteni e Luca Masseroni, dopo tre stagioni di agognato silenzio, sono tornati finalmente lo scorso 25 Gennaio con Sindacato dei sogni, il loro nuovo disco uscito a cura del proprio collettivo indipendente Tempesta Dischi.
Dieci tracce che ci ricordano chi sono i TARM, artisti senza compromessi, con il rock nelle vene e deviazioni psichedeliche. Registrato all’ Outside Inside Studio, Sindacato dei sogni, ricco di arrangiamenti preziosi, a cominciare dalla batteria, una Ludwig del 1973, con chitarre elettriche sognanti e parole agrodolci, è, come del resto la maggior parte dei loro lavori precedenti, un album difficilmente etichettatile in un’unica natura musicale. Ci hanno messo quattro sessioni di registrazione estive, poca musica italiana nell’aria, lunghe session tra di loro, passeggiate nel bosco, dormite fra gli strumenti nella grande sala di ripresa, per sfornare un nuovo disarmante gioiello discografico che tenta di corrompere anche gli spiriti più ribelli. Una boccata d’aria fresca per il nostro panorama italiano di questi ultimi anni che ci fa ascoltare canzoni musicalmente piatte e noiosamente uguali.
Lunga vita al punk, al rock e al pop de Sindacato dei sogni che si apre con Caramella, brano esplicitamente psichedelico, che con venti parole in tutto ispirate alle visioni del poeta livornese Caproni, ci spinge ad una più intima e profonda ricerca dell’essere umano. Beat anni ‘60, parole scanzonate e sound fedelmente Tarm per Calamita, canzone che rimanda con nostalgia alle loro origini, a quella Pordenone provinciale e piena di sogni da cui sono partiti tanti anni fa.
AAA Cercasi, è invece la vera chicca dell’album, che ritrae con parole ironiche la figura femminile oggi, libera e cosciente della propria sessualità.
Altra perla è Bengala, canzone impreziosita dagli archi di Davide Rossi (membro dei Goldfrapp e arrangiatore dei Coldplay e Verve).
Chiudono degnamente il disco Non ci provare in cui Toffolo ci racconta della libertà contro la paura che oggi condiziona le relazioni umane e, Una ceramica italiana persa in California, traccia finale di dodici minuti di musica strumentale che lascia ipnotizzati e totalmente immersi, inermi nel microcosmo dei Tarm. Il titolo (Una ceramica italiana persa in California) descrive la ceramica dei tre gattini della copertina dell’album, ritrovata appunto in California rappresenta l’intero sound, la vera anima del nuovo disco. Libertà e amore si intrecciano in un album autentico, che parla di vite e di debolezze ma anche di consapevolezze e costanti incertezze. Sindacato dei sogni è un disco diretto, visionario, che attrae le orecchie e i pensieri, da ascoltare subito.
Se potete, provate.
Tracklist
01. CARAMELLA
02. CALAMITA
03. C’ERA UN RAGAZZO CHE COME ME NON ASSOMIGLIAVA A NESSUNO
04. AAA CERCASI
05. ACCOVACCIATA GIGANTE
06. BENGALA
07. MI CAPIRAI (SOLO DA MORTO)
08. DIFENDERE I MOSTRI DALLE PERSONE
09. NON CI PROVARE
10. UNA CERAMICA ITALIANA PERSA IN CALIFORNIA