C’è un’affascinante correlazione tra il concept di “Yuki-O”-primo disco solista del leader degli Omosumo, Angelo Sicurella (uscito il 17 Novembre per Urtovox Record) e “Betty” dei Baustelle, uno dei pezzi più belli e toccanti dell’ultimo album “L’amore e la violenza”. In entrambi i casi si parla infatti di adolescenza, seppur con sfaccettature nettamente diverse. Se la Betty di Francesco Bianconi è rimasta inglobata nella dipendenza (“che cos’è la vita senza”?) vivendo controvoglia e in oppressione con la realtà che la circonda, la Yuki di Sicurella è più inconsapevole, o forse più genuina: una ragazzina che tenta di trovare la sua strada per sentirsi finalmente viva. Concetto che, di questi tempi, non riguarda più neanche più i teenager ma abbraccia, spesso, anche gli over 25.
La ricerca di Yuki è egregiamente resa in musica dal musicista palermitano, autore e arrangiatore ditutti i brani del disco: I brani impreziositi da synth leggeri e rarefatti fanno da sostegno all’esplorazione vocale dell’artista, audace a rappresentare i tentativi di sintonizzazione di Yuki col mondo attraverso i voli pindarici della sua voce. I testi, semplici e diretti,sono perfetti per raccontare il mondo disincantato della protagonista del disco. “Non so più chi sono”, dal sound sinistro e ambizioso, è forse il pezzo manifesto del progetto; “ubriachi di sale” conclude l’album nel migliore dei modi, con impressionanti virtuosismi vocali rigorosamente accompagnati da effetti importanti ma mai invasivi. Il contrasto tra la semplicità delle parole e la complessità degli arrangiamenti, rendono “Yuki-O” un progetto importante. Impossibile non innamorarsene.