Nel backstage del Concerto Primo Maggio 2015 in Piazza San Giovanni a Roma, giunto quest’anno alla sua 25°edizione, abbiamo incontrato il rapper Ghemon e abbiamo scambiato due chiacchere al volo.
Ecco la nostra mini-intervista
Quanta importanza ha ancora il concerto del Primo Maggio e quanto è cambiato?
Ha assolutamente la sua importanza, è cambiato ed è giusto che cambi.
È fondamentale perché i ragazzi cambiano e cambia la realtà. Il concerto del Primo Maggio deve essere liquido come la realtà di oggi.
Oggi, insieme a te, sul palco ci saranno anche i colleghi rapper. È un chiaro segnale che in Italia c’è più spazio per questo genere di musica. Tu che ne pensi?
È una voce del Paese, anzi forse in questo momento è quella che si fa sentire di più. È arrivato tardi il rap qui, anche se l’anno scorso c’era Clementino e Rocco Hunt.
Spesso i rapporti tra voi rapper sono un po’ conflittuali… Tu vai d’accordo con tutti?
Io sto a casa mia, il mio barbiere è di fronte, e sotto ho il bar. E va bene così.
In un’intervista ti sei definito un cantante confidenziale piuttosto che un rapper. Come mai?
È un modo scherzoso per non mettere nessuna barriera.
Quali saranno i tuoi prossimi progetti?
Stare tutta l’estate in giro per il tour, e quella è la cosa principale per ora.
Se non avessi fatto questo lavoro, che cosa avresti fatto?
Avrei aiutato uno che faceva il cantante.