Avevamo già sottolineato il bellissimo video di “Stanze”, il singolo che anticipava e avrebbe dato il titolo al nuovo disco di Ledi. Ed eccoci qui a parlare di questo lavoro pubblicato dalla RadiciMusic: “Stanze” fa seguito a quel bellissimo dipinto di vita che era “Cose Da Difendere”, dipinto che aveva per lo più toni digitali e strutture molto più leggere e fruibili nell’immediato. Con questo nuovo capitolo LEDI invece torna ad un suono suonato, meno artificioso e più quotidiano. Il nuovo singolo estratto “Kreuzberg” (di cui il video girato a Tirana) ne da un’idea immediata dimostrando come il cantautore italo-albanese abbia grande sensibilità e capacità di rendere accattivante anche brani che nell’immediato escono dalla consueta forma canzone. Ulteriore conferma arriva sul fronte lirico: ricordiamoci che Ledi, probabilmente, è prima un poeta e poi un cantautore. Nessuno sfoggio di chissà quale inarrivabile dizionario e nessun concetto che sia destinato ai pochi intellettuali rimasti. Ledi invece parla a tutti, riesce ad arrivare proprio a tutti e lo fa in modo diretto, semplice ma con un peso poetico per niente scontato che mette in chiaro da subito quanto ci sia bisogno di attenzione e profondità spirituale per immergersi nell’ascolto di questo disco. Insomma come fare canzone di qualità senza svendersi alle mode e alle necessità.
LEDI, “Stanze” brano per brano
La Verità
È un brano cui ritornello è stato sognato. Di solito sogno solo canzoni brutte che, non so perché, mi canta sempre Irene Grandi (che tra l’latro mi piace pure). Capita a volte di sognare pezzi significativi. Di solito registro tutto sulle note vocali del telefono e poi torno a dormire per riascoltare il giorno dopo. Quella volta però non sono riuscito allora ho scritto cosa avevo visto nel sogno ed è nata la verità.
Kreuzberg
È una sorta di fotografia generazionale. La vita nell’ambizione di appartenere ad un quartiere di Berlino, brutto, vissuto dagli adolescenti d’Europa che hanno tempo da perdere, nella fatica e nella serenità dei giorni che passano. Parla di mia sorella che vive lì, e di lei che mi chiede perché non vado più a trovarla.
Occhi Di Nebbia
La scrissi per un’amica, una storia di amore che finisce e te che non sai nemmeno più che birra comprare la sera.
Il Giorno Della Civetta
Un brano molto articolato, sia nella composizione che nel testo. Un viaggio all’interno della rabbia, delle difficoltà, del prendersi sulla schiena il coraggio di oltrepassare le colonne d’Ercole.
Leggerezza e malinconia, ma quanto sono belle le cameriere quando si sciolgono i capelli?
Domenica
Il tempo per due, un letto, del vino, un film dietro l’altro. Le domenica nascono per questo.
Goccia
Parla di una gatta, e di una primavera che si apre delicata. Un brano leggero e colorato che stempera il peso di un lavoro nel complesso molto denso.
I Giardini Di Marzo
Un omaggio delicato ad un pezzo di storia, interpretato come una litania, una preghiera pagana.
Rinunce
È un brano che tratta la rabbia di essersi stancati di rinunciare a ciò che si desidera, a scapito di tutto. L’arrangiamento riprende i primi Bluvertigo.
La Nostra Città Di Nuvole
Un testo molto denso per un amore che finisce. Una città che brucia alle spalle, un sogno che crolla, fumo.
Intermezzo
Un piccolo passaggio musicale nell’accettazione di qualcosa che non si può cambiare, un piccolo punto e virgola all’interno di un lungo periodo che prepara la coda del disco.
Stanze
Brano di solitudine e speranza, piano distante e voce viva. Un epilogo intimo e intenso.
Volare Via
Il ripensamento combattuto e pieno di vita di qualcosa che torna dal passato, che ancora non ha trovato la strada per volare via.
Telemaco18
Nnuovo arrangiamento, intimista, del brano di “Cose da difendere”. Una veste più solenne per un brano che si presenta con un abito più maturo.