La XIVesima edizione del Locus Festival, mirato al portare la grande musica italiana e internazionale sui palchi del borgo pugliese di Locorotondo, ha una programmazione eclettica e variegata: dal rap all’ambient, dal pop al soul, dall’alternative all’elettronica. Sabato 4 Agosto il festival ha ospitato la poliedrica personalità del cantante, musicista, dj e producer Marco Jacopo Bianchi, a.k.a ex frontman dei Drink to me, insomma, per i fan autenticamente Cosmo.
La serata ha inizio con “Bentornato”, la prima traccia del doppio disco “Cosmotronic”, uscito il 12 gennaio d’inizio anno via 42 Records. Esplodono coriandoli e si comincia a ballare. Il pubblico pullula di ragazzi e ragazze che cantano, saltano, esultano, urlano e si dimenano immersi nei giochi di luci stroboscopiche blu, verdi e rosa che si stagliano nel buio stellato. Lui se la ride, va su e giù per il palco, si avvicina ai ragazzi ai rullanti si diverte a suonare pezzi dell’album precedente “L’ultima festa”: “Le voci” coinvolge un assordante coro uniforme.
Cosmo veste benissimo i panni del party maker, (basti guardare le sue giacche improbabili), pretende il feedback del pubblico, invita a mollare i cellulari. Tutti sembrano conoscere i testi di “Turbo”, “Sei la mia città” e “l’Amore” a memoria. Le braccia si alzano al cielo. Il live diventa un atto egoisticamente liberatorio. Ci si lascia andare diventando un tutt’uno con i corpi circostanti, una resa comune, un ondeggiare animalesco che ci trova immersi in “Festival”. Ed è qui che il cantante diventa dj e non si stacca dal synth. Con “Ivrea Bangkok” le luci diventano più prepotenti, il pubblico è preso da un dimenarsi reiterato. Seguono “Attraverso lo specchio”, “La notte farà il resto” e “Tu non sei tu”, le tracce contenute nel secondo disco. Poi la maschera da dj viene giù e ritorna il cantante che fa commuovere tutti con “Quando ho incontrato te”, hit del momento e la dolcissima “Dicembre”. L’ambiente è indescrivibile, il divertimento regna in modo universale, la musica vibra.
Il concerto si conclude (purtroppo) con “L’ultima festa”: tornano i coriandoli e le grida ma la gente non vuole andare via. Non è finita. “Cosmotronic” è anche un mini festival di musica elettronica. A fine concerto il clubbing prende il sopravvento e si ricomincia a ballare con i producer, i dj e gli ospiti di Ivreatronic per tirare fino ad ora tarda. Il coinvolgimento e la notte non conoscono esaurimento.
Qui, dentro a questi live, succede l’impossibile.