Mercoledì 9 Aprile 2014, sbarca a Milano il nuovo tour di Vasco Brondi e delle Luci Delle Centrale Elettrica. Inizialmente il concerto era stato organizzato per il palco piccolo, ma vista la grande richiesta di biglietti e il forte interessamento del pubblico, i gestori dell’Alcatraz hanno deciso di aprire il palco grande del locale. Si preannuncia una grande festa, visto l’ottimo successo dell’ultimo disco “Costellazioni” e il legame che stringe Milano e Vasco.
Quando arrivo fuori dall’Alcatraz, c’è già una fila enorme di ragazzi seduti per terra, che aspettano il momento per potersi riversare dentro.
Ad aprire la serata era stata annunciata l’esibizione acustica di Maria Antonietta. Purtroppo a causa di una brutta febbre, la pesarese non può far parte della serata. Sarebbe stato molto bello vederla in versione chitarra e voce su quel grosso palco. Siamo convinti che sarebbe stata capace d’incantare tutti. Il suo ricordo è presente durante la serata, infatti Vasco si produce in una cover a suo modo di “Alla Felicità E Ai Locali Punk”.
Il titolo di questo articolo cita la “svolta elettrica” di Bob Dylan. Questo per cercare di descrivere quello a cui abbiamo assistito questa sera. La prima volta che vidi Vasco, era alla Salumeria della Musica. Era una delle prime date di presentazione del primo disco “Canzoni Da Spiaggia Deturpata”. Ad accompagnarlo c’era la chitarra disturbata di Giorgio Canali e un violoncello. Quella rappresentò la prima di una lunghissima serie di date. Colpiva l’immediatezza delle sue canzoni, erano dirette e arrivavano allo stomaco come un pugno.
La nuova formazione, che l’ha accompagnato nella creazione del nuovo LP e nel tour, è una band vera e propria. Fanno l’apparizione tastiere, moog e percussioni: strumenti che influenzano pesantemente gli arrangiamenti dei nuovi e vecchi brani.
Si comincia come da scaletta con “La Terra, l’Emilia, la Luna”, brano d’apertura di “Costellazioni”. Vasco è al centro del palco, con tutti gli altri musicisti intorno a lui. Le luci creano dei bei giochi e sono come fari che squarciano l’oscurità delle galassie. I brani nuovi sono un viaggio attraverso i tempi della crisi di oggi, tra visioni di assoluta dolcezza e grande desolazione. Quando non suona la chitarra, Vasco si agita e salta da una parte all’altra del palco, incitando il pubblico a seguirlo ed a cantare con lui. I brani del secondo disco come “Cara Catastrofe” e “Quando Tornerai Dall’Estero” funzionano molto bene nei nuovi arrangiamenti.
Il tasto dolente della serata: sentire “Lacrimogeni” o “Per Combattere L’Acne”, in questa nuova veste è stato molto disorientante. Mancava l’immediatezza dei brani fatti solo con la chitarra e le grida di Vasco con la voce distorta. Quegli arrangiamenti grezzi, che hanno fatto di “Canzoni Da Spiaggia Deturpata” uno dei dischi più significativi degli anni Zero.
Con “Destini Generali” si chiude la serata. È un tripudio di luci, di suoni e di energia positiva. C’ è tutto un viaggio nuovo da fare, nuove costellazioni da esplorare e nuove avventure da vivere. Gli anni Zero sono passati, ma le Luci Della Centrale Elettrica restano.
La Terra, l’Emilia, la Luna
Cara catastrofe
Macbeth nella nebbia
Firmamento
Un bar sulla via Lattea
Le ragazze stanno bene
La lotta armata al bar
Lacrimogeni
Ti vendi bene
Questo scontro tranquillo
Alla felicità e ai locali punk
Punk sentimentale
C’eravamo abbastanza amati
I Sonic Youth
Piromani
Le ragazze kamikaze
40 km
L’amore ai tempi dei licenziamenti dei metalmeccanici
Quando tornerai dall’estero
Per combattere l’acne
I destini generali