Milo Scaglioni – italiano di nascita ma inglese d’adozione – dopo 10 anni a Manchester, dove si trasferisce all’età di 19 anni, torna in patria per registrare un nuovo disco A Simple Present (in uscita a settembre)- per la prima volta da solista.
Il bassista dei The Beep Seals, Jim Noir e infine Jennifer Gentele, questa volta ci mostra le sue doti di cantautore con le 10 tracce dell’album. Il disco, registrato sul nastro in provincia di Lecce e rilasciato in UK da Acoustik Anarky e in Italia da Crytmo Records del quale Scaglioni è anche co-produttore, già nel titolo rivela un po’ del suo contenuto.
Infatti, Scaglioni è nei suoi testi volontariamente semplice, ma senza ricadere nel banale. Si rivolge direttamente al pubblico e riesce a ricorrere a giochi di parole senza complicare i testi inutilmente fino a renderli incomprensibili (pecca di tanti cantautori). “A Simple Present” testualmente è un disco che parla della ricerca della propria strada nella vita e della vita stessa in generale – senza pretese di dimostrarci o insegnarci qualcosa.
L’album passa dalle sonorità dark da cantautore a la giovane Leonard Cohen (soprattutto l’inizio di “Baffled mirror”) per le composizioni in stile rock anni ’60 – ’70 (“Enough is not enough”) per arrivare al country (“Place your bet”). Interessante il brano “Sea Of Misery” dove alla chitarra, persussioni e voce del cantante si unisce il pianoforte che torna poi, ma in versione ragtime, per “Black Dog N°7” di chiara ispirazione country. Tra i punti deboli le composizioni poco memorizzabili come “Stone Cold Sober” e “Taller On That Tree“.
Dall’inizio alla fine del disco si percepisce che le ispirazioni di Scaglioni sono soprattutto di matrice britannica ed americana – c’è pochissima Italia nei brani di quell’italiano cresciuto a Codogno, ma circondato dai dischi del fratello appassionato della musica inglese ed americana degli anni ’60 e ’70 – non è una critica ma solo un’osservazione. La voce del cantante rientra più nella categoria “espressiva” che “bella ed allenata” ma per un cantautore è di solito un vantaggio (sarebbe difficile definire le voci come quella di Bob Dylan oppure, menzionato prima, Leonard Cohen come “belle”).
Nel suo insieme “A Simple Present” è un album gradevole ed interessante, ma Milo Scaglioni è un cantautore ancora non pienamente maturato. Sappiamo però tutti che i cantautori, come il buon vino, migliorano con il tempo. Per trascorrere serate piacevoli con il sound abbastanza vintage, ma non vecchio e da tenere d’occhio per il futuro ma senza gridare a “la scoperta del 2016”.
Tracklist:
1. Sea of misery
2. October (What you want is where you belong)
3. Baffled mirror
4. Black Dog N°7
5. Stone cold sober
6. Letter for pretty
7. The 1st, the second and the last
8. Place your bet
9. Taller on that tree
10. Enough is not enough