“Bad Magic”? Sin dal titolo, il disco del quarantennale dei Motörhead avrebbe potuto lasciar trapelare qualcosa sulle difficoltà crescenti di Lemmy nella conservazione di sé medesimo. E invece no: nei solchi del nuovo album, a voler cercare, c’è qualche evidenza della fragilità vocale del cantante. Per il resto solo hard rock dalle venature metalliche e (meno del solito) blues, come d’abitudine.
La potenza si sposa al meglio con i brani più tirati: non solo “Thunder & Lightning”, ma anche “Shoot Out All Of Your Lights” e “Teach Them How To Bleed” spintonano e fanno pregustare il polverone da concerto. A questo tipo di tracce si alternano quelle più ritmate (“Fire Storm Hotel”, “The Devil”), che accarezzano il freno a pedale e si reggono sul muro di distorsioni. La compattezza del lavoro – la sua scorrevolezza! – sembra il tocco del compositore consumato per mettere a tacere la critica annoiata. Potere anche della brevità dei brani e degli assoli veloci.
Anch’essa puntuale, la semi-ballad di turno “Till The End” preferisce il rock al blues e prende alla gola con la sua nevrotica malinconia. Infine – abbastanza personalizzata da meritare il posto in scaletta – fa mostra di sé la cover di “Sympathy For The Devil”.
“Bad Magic” non marcherà in maniera indelebile il catalogo delle pubblicazioni hard ‘n’ heavy 2015, ma funziona meglio di “Aftershock”.