“Sea Songs” è l’ep d’esordio dei bresciani Teich, band composta da Gabriele Berardi e Alessandro Cenzato alle chitarre, Marco Luppi e Marco Lacanna rispettivamente al basso e alla batteria.
Il quartetto ha una storia recente essendo in attività da poco meno di due anni, ma negli scorsi mesi si è già fatto notare nell’ambiente, grazie all’uscita dei brani “Uno” e “Due”. Le tracce, oltre ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori, hanno permesso al gruppo di calcare lo storico palco del Bloom di Mezzago e di esibirsi in una serie di date lungo tutta Italia (toccando, fra l’altro, anche Roma e Napoli).
Veniamo a “Sea Songs”. Oltre a rappresentare il biglietto da visita dei Teich nel mercato discografico, è un viaggio attraverso un mare increspato di post-rock, con venature kraut e derive psichedeliche.
Bastano solo quattro tracce – una per ogni componente del gruppo- per traghettarci in un universo parallelo, fra tempeste di rabbia e fiumi di malinconia.
Ad aprire il viaggio ci pensa l’incedere incessante di “Still”, a cui si sostituisce poco dopo “Will be” che sembra nata dalla costola di gruppi come Mogwai o Explosions in the Sky. Nella successiva “Wrong” è impossibile smettere di “tenere” ritmicamente il tempo, merito forse di un finale in crescendo; ma il pezzo dove emerge maggiormente la bravura dei nostri, è senz’altro la chiusa “On A Carousel”, dove fra cambi di tempo e suoni distorti, rimaniamo impressionati dalla competenza tecnica della band.
A questo punto, è difficile credere che “Sea Songs” sia l’esordio di un gruppo praticamente in fasce.
Se queste sono le premesse, ci aspettiamo grandi cose dai Teich.
Promossi a pieni voti!