Ma nemmeno uno
Logiudice non è proprio un cognome anglo, però è quello che s’è beccato Mike, il frontman della band (di Long Island) la quale ha sancito un sodalizio con la musica indie rock.
Dopo l’EP “Give & Take World” uscito nel 2009, “Songs From The Sandbox” si presenta come il debutto in società: tredici canzoni che risentono delle influenze di The Killers, Fake Problems e altri colleghi del genere.
Chitarrine, liriche giovanili e senza pretese, ritmica basilare, cori di voci maschili e femminili qua e là; insomma, nulla di particolarmente degno di nota, né al primo né al quindicesimo ascolto.
Talvolta irrompe giusto un pianoforte, ma il tono rimane piatto.
Parliamoci chiaro: “Songs From The Sandbox” è un’opera vana.
Per gli amanti della musica leggera e del pop questo disco non sembrerà un’aberrazione su pentagramma. A noi che invece siamo tanto indipendenti e alternativi, un pochetto sì. Lasciateci la prerogativa, suvvia.