I Vitanova sono un giovane quartetto bresciano in attività da qualche anno, il cui debutto discografico, l’EP “Conflitti”, è uscito alla fine dello scorso anno. L’EP propone quattro canzoni di indie pop rock in italiano, infuse di malinconia. Nel sound predomina decisamente l’elemento melodico, a discapito di qualsiasi briciolo di verve residua. E qui sta il problema: di conflittualità, a dispetto del titolo, non ce n’è per niente, la band sembra attenta in modo ossessivo a non uscire mai dalle righe, a non rischiare un pizzico di aggressività. E con gli artigli così spuntati i pezzi non graffiano, ma scivolano via in fretta in un anonimato accademico, anche perché la tentazione di non arrivare alla fine è forte. Un merito va però riconosciuto a questo lavoro, soprattutto in considerazione della giovane età e di quattro: è curato. L’episodio più interessante è forse “Una vita a metà”, che lascia intravedere meglio degli altri questo elemento positivo, anche se purtroppo contemporaneamente mette bene in luce un altro notevole difetto: ovvero i testi. Tanto vogliono presuntuosamente essere profondi quanto risultano superficiali e, francamente, abbastanza ridicoli.
Non so a chi si ispirino i Vitanova, ma sembrano i Finley in depressione. E come tante troppe band nostrane sarebbero molto più adatti come concorrenti al prossimo San Remo che non come gruppo teoricamente alternative rock. Niente di male, beninteso, a ciascuno il suo, basta che non ci prendiamo per il culo.