Fiori a Babilonia
I varesotti Nekrosun abbracciano un metal dalla ritmica veloce e con un inesauribile vena melodica, in parte affidata alle tastiere in parte alle trovate della chitarra solista.
L’elemento in più della band è l’ampiezza di ruolo riconosciuta ad alcuni elementi. Già i primi minuti sono infarciti di sintetizzatori e cantato pomposo, ma presto ecco i primi rigurgiti di growl, tra scariche ritmiche e tanta chitarra, tra riff e virtuosismi. Alberto Bernasconi, il frontman, spazia tra voce alta, gorgheggi, ringhi, uso di filtri e spezzoni in gutturale giustapposti, aumentando la profondità della musica. Anche la tastiera oscilla tra velleità operistiche e suoni propriamente elettronici. Fanno la loro comparsa taluni inserti di voce femminile.
“The Grace Of Oxymoron” è un album melodico che gode nel presentarsi inquieto e combattivo, feroce in un magma di note soffici. Non mancano le ambizioni in direzione prog, con la scelta di riproporre di rado temi principali e ritornelli dei brani. In questo contesto la forma canzone ne risente parzialmente, con brani più accessibili se isolati e approfonditi uno alla volta.