Ritorno alla magia delle origini
Victor Frankenstein è un ragazzino solitario, appassionato di scienze e di cinema. Ha un solo vero amico, il cagnolino Sparky, ma non c’è da stupirsi visto che i suoi compagni di classe sembrano usciti da una galleria dell’orrore, tanto sono strani, storditi o quantomeno un po’ sinistri. Sparky è anche la star assoluta dei film girati da Victor con una super8 e proiettati con fierezza nel salotto di casa. Non occorre aggiungere molto altro per intuire che Victor è un piccolo Tim Burton in fieri.
Quando Sparky muore investito da un auto, gli insegnamenti del tonitruante prof di scienze sul potere dell’elettricità spingono Victor a sottoporre il cadavere alle scariche dei fulmini nel tentativo di riportarlo in vita. Ma il piccolo scienziato dovrà fare i conti non solo coi suoi infidi compagni ma anche con l’ottusa mentalità degli abitanti del villaggio.
OneLouder
La storia di questo novello dottor Frankenstein, chiaramente ispirata al romanzo di Mary Shelley, offre a Burton l’occasione per rendere un appassionato omaggio a tutto il genere horror. “Frankenweenie” diventa così la quintessenza del suo cinema: gli echi del vecchio Burton non si contano così come le gustose citazioni in forma di parodia di classici come “La Moglie Di Frankenstein”e “Godzilla”. Dopo i recenti scivoloni,”Frankenweenie” è un meritato quanto inatteso trionfo, una deliziosa favola horror in 3D che segna per Burton una rinascita attraverso il ritorno alle origini e per noi una rinnovata love story.